andrea boffetta
Reportage   |   Portraits   |   Losing yourself    |   Heterogeneous   |   Contacts   |  
 
2005.

La linea retta è stata inventata dalla mente razionale. È più semplice spiegare come fare un muro retto che descrivere una parete sinuosa. La retta è economicamente vantaggiosa. Un cubo occupa meno spazio di una sfera all’interno di un container. Così in occidente, fra ‘800 e ‘900, ogni cosa è diventata retta. Viviamo dentro un mondo di parallelepipedi formati da linee rette quali le case, le stanze, i mobili, i trasporti.
“La retta via ci porterà al paradiso”.
La retta dà sicurezza alla mente rezionale.
“Vorrai mica uscire conciato così? Pettinati!”
L’ordine si riduce a mantenere ogni retta parallela o perpendicolare alle altre rette. Talvolta sono accettate la diagonale o il cerchio, a patto che siamo rette. La retta non esite. Realmente la precezione della retta è un limite ottico dell’essere umano. È la distanza che ci fa percepire come retto ciò che realmente retto non è. L’orizzonte quando ci avviciniamo non è retto. L’angolo di una casa, osservato da cinque centimentri, non è retto. Nemmeno il taglio di un foglio è perfettamente retto. La linea retta dà sicurezza alla mente razionale. Tutto sembra intellegibile, tutto sembra organizzato e prevedibile, ma è un illusione. Forse è per questo che l’Africa spaventa gli occidentali. La natura è padrona del continente.
In natura la retta non esiste.