andrea boffetta
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Adoro viaggiare. Odio incrociare masse di turisti che si dirigono a fotografare le stesse icone cittadine già stampate sulle cartoline. Il mio scopo quando viaggio è quello di perdermi, di non sapere dove sono per scoprire il mondo a modo mio. Fotografo ad istinto ciò che mi colpisce.

Berlin, 2008.
Photos Andrea Boffetta
and Simone Masera.

Anni fa, in piena adolescenza, dichiarai pubblicamente in casa che mi piacevano le donne. Un mio zio, gozzovigliatore, gran teatrante, famoso per le sue conquiste, pianista a tempo perso, mi consigliò di imparare a suonare uno strumento musicale per far colpo sul gentil sesso. Quando gli dissi che mi ero iscritto ad un corso di batteria mi guardò perplesso: ‘Ho un nipote un po’ coglione’. Due volte alla settimana dunque andavo in centro a perquotere le pelli dei tamburi. Uscivo e suonavo ad Elena: nacque un rapporto d’amicizia. Ammetto che all’epoca avrei voluto qualcosa di più, ma non arrivò mai l’occasione ed il tempo trascorse. Io cambiai città, lei volò a Colonia dove trovò l’amore della vita, Knut, e rimase incinta. Oggi Juliette ha 11 anni, suona il basso e vive a Berlino in una casa del centro con i suoi genitori ed i Red Hot Chili Peppers. I suoi in carne ed ossa, la band su un poster in cucina. Simone ed io, fotografi che si perdono nelle città del mondo, abbiamo occupato il salotto di casa. Per l’alloggio girano filosofi hegeliani e nietzscheani, magistrati tedeschi, attori bavaresi e bambini multinazionali. Ho trovato la mia città, un’isola in mezzo al territorio tedesco, diversa in tutto dal resto della Germania. Povera di risorse economiche quasi quanto l’est d’Europa; disordinata al punto giusto come una città mediterranea; con veri, pulsanti e vivi mercatini delle pulci come negli anni ‘70; poco stressante come un villaggio, ma cosmopolita come una capitale; verde tanto da sentirsi in mezzo alla selva se ci si perde per un parco cittadino; piena di bici come i paesi scandinavi in estate; calda, 30°, come non avrei mai immaginato; umana al punto che la padrona può permettersi il lusso di chiudere il ristorante perchè la polonia ha perso contro la Germania nella partita d’esordio degli europei; niente affatto cara considerando che è una capitale europea; piena di sorprese come la borsa della mia fidanzata... se la convinco ci trasferiamo a Berlino!