andrea boffetta
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Adoro viaggiare. Odio incrociare masse di turisti che si dirigono a fotografare le stesse icone cittadine già stampate sulle cartoline. Il mio scopo quando viaggio è quello di perdermi, di non sapere dove sono per scoprire il mondo a modo mio. Fotografo ad istinto ciò che mi colpisce.

Dublin, 2008.

Perchè continuo a fare foto perdendomi per le città? Scatto foto per me: per non impazzire, per vedere di trovare sempre qualcosa di bello attorno a me. Una bella scusa per scappare da Torino, per viaggiare ed illudermi che in un altro posto io possa stare meglio. Crisi! Maniaco egocentrico, invece di andare in giro per l’Europa dovrei cercare un lavoro che mi dia modo di guadagnare. Sta finendo un anno economicamente disastroso per le mie finanze ed io vado a Dublino a far foto che non interessano a nessuno. Dopo dieci anni che lavoro mi chiedo per cosa sono fatto, perchè sono sceso su questa terra? Ansia, tensione, tristezza, autostima a terra, vedo tutto nero. Fermate il treno, voglio scendere! Che ci sto a fare in questo mondo di folli. Tutti di corsa, in lotta per successo, soldi, fama e potere. Finora ho cercato di correre anch’io, a modo mio, cercando sempre di stare fuori dalla massa ed invece, senza saperlo, ero dentro al gruppo anch’io. Successo, soldi, fama e potere. Affascinano ed illudono. Cosa me ne faccio del successo? Ci posso giocare a carte? Mi immagino sul pulpito a chiaccherare con gli eletti miei simili e tutti gli altri sotto. I soldi per illudermi di sentirmi sicuro. La fama, per esaltare il mio ego e credere di essere bello e amato. Il potere per schiacciare chi sta sotto, così come hanno fatto con me. Siamo dei pazzi furiosi, ubriachi e deliranti che hanno perso il senso della vita. Mi sono rotto i coglioni di correre. Se avessi ottenuto successo, soldi, fama e potere forse non sarei stufo del mondo. Sta di fatto che non sono arrivato ad ottenerli e che sono stanco di correre dietro a delle chimere che mi sono messo in testa col contributo degli antenati, dei mezzi di comunicazione e dei valori di un mondo nel quale non mi riconosco più. La lametta non ho il coraggio di usarla e non credo che sia la vera soluzione: purtroppo credo nell’aldilà. Che cazzo ci faccio su questa palla? Per cosa sono fatto? Sono solo un cazzo di bambino viziato? Questo mondo è solo un’illusione della nostra mente? Ho paura di impazzire dinuovo. Vedo tutto sfocato attorno a me, mi trema la mano, sono invidioso di chi si sente sicuro del suo lavoro e della sua vita, giù di morale, in ansia, troppo serio ho perso il senso dell’umorismo e mi sento un peso per chiunque mi stia vicino. Squilibrato da sempre: o troppo in alto o troppo in basso, in questi giorni precipito con la paura di non vedere il fondo. Forse dovrei mettermi a leggere fumetti o andare a correre e lasciare che passi. Non sono mai stato paziente. Giro Dublino svogliatamente seguendo un amico che non vedevo da anni. Fan culo il reportge: le foto che vogliono venire che vengano, le altre rimaranno negli occhi di chi le ha viste. Oggi posso dare solo questo e grazie a chi riesce a sopportarmi.